Volere è potere.
Spesso diamo per scontato gli obbiettivi raggiunti siccome sono consolidati sembrano avere meno importanza di quanta in realtà ne meritano.
Nuovo anno, nuovo invito e nuovo viaggio in Giappone.
Onawa Asobi, un festival per gli amanti dello Shibari, un palco per vedere e far vedere lo Shibari di chi lo ama, professionisti e amatori insieme.
Non è una vacanza, non solo almeno, ma è un invito a far parte della tradizione giapponese per due giorni.
Lottare e credere in ciò che si fa, fino in fondo, fino a non smettere mai di pensare che si è arrivati al massimo e oltre non si può andare.
Tra i tanti vantaggi voglio pensare di avere quello di sapermi buttare, a volte a torto a volte a ragione, nelle nuove esperienze e tornare in Giappone a respirare le origini e le evoluzioni dello shibari per me è un fonte di energia che mi ricarica per affrontare il nuovo anno.
Studio, mi incaponisco e osservo. Quasi per osmosi cerco di assimilare tutto quando possibile e con tutta questa energia raccolta salgo su quel palco per cercare di dare il meglio di me.
Quarto anno consecutivo, su quel palco, sempre con l’umiltà di meravigliarmi per esserci, e l’orgoglio di dare il massimo.
Quest’anno ci vado con la voglia di godermi ogni singola corda.
A questo punto della mia vita, mi rendo conto che i fatti contano più delle parole, pertanto lascio parlare tutti, ma invito a fare un giro oltre oceano anche solo per capire che vuol dire stare in piedi accanto a chi lo shibari lo inventa non solo lo studia.
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