Musubi (結ぶ musubu)
Musubi significa legare, collegare, unire. Nella nostra ottica, oltre a rappresentare le corde e la nostra attività finora, significa anche creare un posto dove le persone possano legarsi con qualcosa di più saldo delle corde stesse. Attraverso la condivisione di esperienze e sentendosi liberi di rappresentarsi come è per loro più congeniale senza alcun timore. Nell’arco della nostra esperienza abbiamo visto nascere tanti legami, di amicizia, affettivi, sentimentali, tra persone che si sono ritrovate unite dalle stesse passioni proprio grazie agli spazi che siamo riusciti a creare non sempre facilmente. Ciò che vogliamo è continuare a creare questi spazi.
Musubi inoltre nella sua etimologia si riferisce anche a un legame magico, tant’è vero che ci sono posti sacri e Buddha che ne facilitano la creazione.
Musubi è anche legato all’espressione di un desiderio. In Giappone infatti ci sono tante tradizioni che riportano al concetto di legare e nei Jinja, santuari shintoisti, si usa legare un biglietto che riporta una predizione del futuro, detto Omikuji, con corde denominate Shimenawa, esprimendo un desiderio. Ad esempio in occasione di matrimoni, quindi legami sentimentali di due persone, si regala un biglietto tradizionale che riporta un nodo bianco e rosso.
L’origine della parola Musubi affonda nella mitologia Giapponese. Nella sua versione più ancestrale è infatti composta da due caratteri, 産霊, musu-hi, di cui Musu significa “nascere” mentre Hi è il kanji che denota lo Spirito. Se ne ricava quindi un significato più ampio che può essere interpretato come “Con il legame nasce la forza dello spirito divino”.
Musubi è creare un legame, un nascere con lo spirito, un collegare.
Nel libro giapponese considerato la più antica pubblicazione nipponica troviamo scritto: “天地が形成された始まりの時に、天之御中主神(あめのみなかぬしのかみ)、高御産巣日神(たかみムスヒのかみ)、神産巣日神(かむムスヒのかみ)という三柱の神が現れた”.(Letterale sono comparsi 3 colonne divine) “Narra la nascita di tre dei comparsi quando il cielo e la terra stessi furono creati”. Ecco i loro nomi: Amenominakanuhi no kami, Takamimusuhi no kami e kamumusuhi no kami. In due dei tre nomi compare la parola musuhi, questo perché loro è il misterioso potere di generare tutte le cose in cielo e in terra.
La tradizione shintoista ritrova gli dei in tutte le cose e ritiene che il cuore degli dei dimori nei nodi. Un antico motto recita: “あらゆる“ムスビ”に感謝して生きる”. Raccomanda di vivere confidando nei Musubi, in questo caso associato al concetto di nodo, e significa vivere armonizzandosi con tutte le cose che ci circondano. Numerosi sono i riti di ringraziamento shintoisti, eseguiti in certi periodi dell’anno nei santuari dedicati, in occasione dei quali si rinforzano i rapporti e i legami tra le persone mangiando, bevendo e passando del tempo insieme.
Segnaliamo un ultimo significato, questa volta culinario, rifacendoci proprio al concetto che gli dei sono in ogni cosa. Dalla parola “musubi”, che a sua volta significa “mettere insieme”, possiamo ottenere Omusubi che è un onigiri dalla classica forma triangolare fatto di riso e altri ingredienti. La sua forma riporta quella delle montagne sacre, per cui anche nel cibo ritroviamo un omaggio a questa sacralità.
Ringraziamo Marco Aliprandi, traduttore, interprete laureato alla Ca’ Foscari per averci proposto questo nome e segnalato tutti questi significati della parola Musubi, per averci dato il suo supporto di esperto di Giappone.
Questi sono i significati che sentiamo vicini nel nostro percorso, volto a creare uno spazio adatto con le persone che ci sono vicine. Sempre più in armonia con noi stessi e le cose che maggiormente elevano il nostro spirito.
Il suo accurato studio è stato fondamentale per darci un’ulteriore spinta.
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