Il Blog del Dojo

Sessualità Atipica e Media

Rappresentazione e Distorsioni

I media hanno sempre avuto un ruolo centrale nel definire la percezione della sessualità all’interno della società. Per lungo tempo, la narrazione dominante ha imposto modelli standardizzati di relazioni, amore e desiderio, lasciando poco spazio a tutto ciò che si discostava dalla norma eterosessuale. Quando la sessualità atipica è stata rappresentata, spesso lo è stata attraverso il filtro dello scandalo, dell’eccesso o del ridicolo, piuttosto che con un’ottica inclusiva e realistica.

Per decenni, il marketing ha sfruttato il sesso per attirare attenzione, sessualizzando i corpi senza fornire contesto o una reale educazione sulla diversità dell’esperienza umana. Tuttavia, negli ultimi anni si è aperto un dibattito più ampio sulla necessità di una rappresentazione autentica e inclusiva della sessualità nei media. Questo ha portato alcuni progressi, ma la strada verso una normalizzazione completa è ancora lunga.

Esploreremo come la sessualità atipica è stata rappresentata nel tempo. Quali sfide emergono nel contesto mediatico attuale e quali strategie possono essere adottate per migliorare l’inclusione.

L’invisibilità nei media e la mancanza di rappresentazione

Per comprendere l’impatto della rappresentazione della sessualità atipica, è fondamentale chiarire cosa si intende per media. Questo termine comprende tutti i mezzi di comunicazione di massa che diffondono informazioni, cultura, pubblicità e intrattenimento per un vasto pubblico.

I media possono essere suddivisi in due categorie principali:

  • Media tradizionali: stampa, libri, giornali, riviste, radio, televisione e cinema.
  • Media digitali: internet, social media, piattaforme di streaming, blog e podcast.

La funzione primaria dei media è quella di coordinare il flusso di informazioni e, indirettamente, di educare. Quando una parte della popolazione non viene rappresentata in questi spazi, si crea una condizione di invisibilità che può avere conseguenze significative. Soprattutto durante le fasi di crescita e scoperta personale.

Essere esclusi dai media significa non avere punti di riferimento, il che può far sentire le persone isolate o inadeguate. Questo è particolarmente vero per chi si riconosce in orientamenti sessuali e pratiche atipiche. Spesso non trovano una rappresentazione positiva e realistica nel panorama mediatico.

Sebbene negli ultimi anni si sia registrato un lieve aumento della visibilità di alcune identità sessuali diverse da quelle convenzionali, molte realtà continuano a essere ignorate o, nel peggiore dei casi, mal rappresentate.

Un esempio evidente è l’asessualità, spesso ridotta a un problema da risolvere, a una condizione temporanea o a una conseguenza di traumi passati. Per lungo tempo, i pochi personaggi asessuali nei media sono stati descritti come repressi, freddi o “in attesa della persona giusta”. Solo recentemente alcune produzioni, come la serie Bojack Horseman, hanno iniziato a proporre una rappresentazione più accurata e rispettosa.

Lo stesso vale per il poliamore, che nei media mainstream viene quasi sempre dipinto come una situazione instabile, una fase transitoria o un ostacolo da superare per tornare a una relazione “normale”. Il focus si sposta spesso sull’infedeltà piuttosto che sulla dimensione etica e consensuale delle relazioni non monogame. Tuttavia, ci sono anche esempi più costruttivi. Come il film Professor Marston and the Wonder Women (2017). Che racconta la storia vera di William Marston, il creatore di Wonder Woman, e della sua relazione poliamorosa con Elizabeth Marston e Olive Byrne. Il film mostra un poliamore sano e basato sul rispetto reciproco, ma evidenzia anche le pressioni sociali dell’epoca che portarono alla frattura del loro rapporto. Questo dimostra come, spesso, non sia la relazione in sé a essere problematica, ma il giudizio esterno e la mancanza di accettazione.

Questa mancanza di rappresentazione o la sua distorsione non solo rafforza pregiudizi e stereotipi, ma impedisce alle persone che vivono queste realtà di riconoscersi nei prodotti culturali. Contribuendo a una sensazione di esclusione e marginalizzazione.

Dalla Marginalizzazione alla Stereotipizzazione

Se da un lato molte forme di sessualità atipica sono state a lungo ignorate dai media, altre hanno ricevuto un trattamento opposto:

una visibilità distorta, finalizzata allo scandalo o all’intrattenimento sensazionalistico.

Un esempio chiaro di questa dinamica è la rappresentazione dell’omosessualità nei prodotti mediatici tradizionali fino agli ultimi decenni. I pochi personaggi LGBTQ+ presenti erano spesso stereotipi esasperati, con tratti caricaturali come l’uomo effeminato e ossessionato dalla moda o la donna ipersessualizzata e ribelle. Queste rappresentazioni, anziché normalizzare l’esistenza di orientamenti diversi, hanno contribuito a rinforzare pregiudizi e cliché.

Sono ancora pochi i casi in cui l’omosessualità di un personaggio viene trattata come un semplice tratto della sua personalità. Senza che diventi un elemento narrativo centrale o un pretesto per drammi e conflitti. Un esempio positivo è il protagonista di Magnifica Presenza (2012), film di Ferzan Özpetek. Il personaggio principale, Pietro, interpretato da Elio Germano, è un giovane pasticcere omosessuale, ma la sua identità sessuale non è il focus della storia. Il film racconta il suo rapporto con un gruppo di presenze misteriose nella sua nuova casa. La sua omosessualità è un elemento collaterale, naturale, che non viene forzato né reso il fulcro della narrazione. Questo approccio contribuisce alla normalizzazione, evitando di rendere l’orientamento sessuale un elemento identitario assoluto o strumentalizzato ai fini della trama.

Lo stesso fenomeno di rappresentazione distorta ha colpito il BDSM, un insieme di pratiche basate su consenso, sicurezza e comunicazione . Nei media, è stato spesso ridotto a un mondo oscuro, pericoloso e deviante. Il caso più emblematico è Cinquanta Sfumature di Grigio, che ha portato il BDSM all’attenzione del grande pubblico. Lo ha fatto con una narrazione tossica e distorta, ignorando elementi fondamentali come la negoziazione, il consenso informato e il rispetto reciproco. Questa rappresentazione errata ha generato una confusione diffusa, alimentando sia curiosità che paure infondate.

Un destino simile è toccato anche al poliamore, che nei media mainstream viene spesso mostrato come un capriccio sessuale o una fase temporanea. Piuttosto che come un modello relazionale fondato su impegno ed equilibrio emotivo. Il triangolo amoroso viene frequentemente usato come espediente narrativo per creare tensione drammatica, senza mai approfondire la possibilità che una relazione poliamorosa possa essere etica, consensuale e duratura. Spesso il poliamore viene ridotto alla semplice fantasia erotica, in cui un uomo ha relazioni con due donne, ignorando la diversità di forme che può assumere nella realtà.

Questo tipo di narrazione, basata più sullo shock e sulla provocazione che sulla comprensione, non solo trasmette informazioni sbagliate, ma può anche alimentare stigma e incomprensioni. Se il pubblico mainstream viene esposto solo a versioni sensazionalistiche della sessualità atipica, sarà più incline a vederla come qualcosa di estremo, deviante o illegittimo.

A contribuire a queste rappresentazioni dannose è la mancanza di autori e creatori appartenenti alle comunità che vengono raccontate. Quando le storie su sessualità alternative vengono scritte da chi non le vive direttamente, il rischio di semplificazioni e stereotipi è elevato. La pressione commerciale e il desiderio di massimizzare l’audience spingono spesso i produttori a sacrificare l’accuratezza in favore di storie più vendibili. Con il risultato che la diversità delle esperienze umane viene ridotta a cliché preconfezionati.

Infine, un ulteriore ostacolo alla rappresentazione accurata della sessualità atipica nei media è rappresentato dalla censura. Molte piattaforme e case di distribuzione classificano contenuti legati a sessualità non convenzionali come controversi o inappropriati. Limitandone la diffusione e impedendo una discussione aperta e informata. Ciò rafforza il tabù attorno a questi temi e ostacola il percorso di normalizzazione.

Se il pubblico può facilmente trovare rappresentazioni spettacolari e sensazionalistiche, ma ha difficoltà ad accedere a contenuti che trattano questi argomenti con rispetto e profondità. Sarà difficile superare le barriere culturali che circondano la sessualità atipica.

Per cambiare questa dinamica, è necessario che i media diventino più responsabili, dando voce a chi realmente appartiene a queste comunità e promuovendo narrazioni autentiche e inclusive.

Rappresentazioni Dannose della Sessualità nei Media e il loro Impatto sulle Nuove Generazioni

I media non solo influenzano la percezione delle sessualità atipiche, ma spesso offrono anche una rappresentazione problematica della sessualità in generale. Specialmente per le nuove generazioni. L’iper-sessualizzazione e la distorsione delle relazioni intime nei contenuti rivolti a un pubblico giovane hanno creato una visione della sessualità spesso irrealistica e dannosa.

Nei programmi televisivi, nei film e persino nei social media, il sesso è spesso strumentalizzato per attirare il pubblico. La spettacolarizzazione dell’intimità porta a una mercificazione dei corpi, mostrati senza contesto affettivo o emozionale. Questo non solo rafforza standard di bellezza irraggiungibili, ma condiziona anche la costruzione dell’identità sessuale, in particolare tra gli adolescenti.

Un esempio emblematico è rappresentato dai reality show come Jersey Shore e Geordie Shore. Che hanno reso il sesso un elemento centrale della narrazione, enfatizzando dinamiche superficiali di conquista e consumo del partner. Senza mai esplorare temi come il consenso, la comunicazione o l’affettività. Questi prodotti, destinati a un pubblico giovane, hanno contribuito a plasmare una visione del sesso priva di profondità e basata esclusivamente sull’attrattiva fisica e sulla performance.

Un altro problema è la mancanza di diversità corporea nelle rappresentazioni sessuali. Nei film, nelle serie e nella pubblicità, vengono promossi corpi stereotipati, trasmettendo l’idea che solo determinate fisicità possano essere desiderabili. Questo messaggio ha un forte impatto sugli adolescenti, che interiorizzano l’idea che il loro valore sessuale sia legato a parametri estetici rigidi e spesso inaccessibili.

Parallelamente, l’industria pornografica ha rafforzato una visione della sessualità basata su modelli irrealistici. Focalizzandosi quasi esclusivamente sulla performance e tralasciando aspetti fondamentali come il desiderio, la complicità e l’intimità. Questo ha creato un divario tra aspettative e realtà. Generando ansie e insicurezze, sia tra chi vive la sessualità in modo convenzionale, sia tra chi si identifica in pratiche alternative.

L’assenza di una rappresentazione equilibrata e realistica nei media ha un impatto significativo sulla percezione della sessualità da parte delle nuove generazioni. Influenzando il loro rapporto con il desiderio, il corpo e l’identità. Per questo motivo, è essenziale promuovere un cambiamento nelle narrazioni mediatiche, affinché la sessualità venga mostrata nelle sue molteplici sfaccettature, con autenticità e rispetto.

L’Evoluzione della Rappresentazione della Sessualità Atipica nei Media: Dagli Anni ‘60 a Oggi

L’attenzione verso la sessualità nei media ha subito un’evoluzione significativa nel corso degli ultimi decenni. Dagli anni ’60 a oggi, il modo in cui vengono rappresentate le sessualità atipiche ha attraversato fasi di censura, marginalizzazione, spettacolarizzazione. Più di recentemente, tentativi di inclusione più realistici e rispettosi.

Negli anni ‘60 e ‘70, il cinema e la televisione mainstream raramente mostravano contenuti che potessero mettere in discussione la norma eterosessuale e monogama. Le poche rappresentazioni di sessualità atipiche erano spesso legate a personaggi oscuri, devianti o moralmente ambigui.

Come nel caso di Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975) di Pasolini. Lui utilizzava immagini di sadomasochismo e perversione per una critica sociale e politica.

Con l’arrivo degli anni ‘80 e ‘90, alcuni registi iniziarono a esplorare il BDSM e la sessualità non convenzionale in modo più artistico ed erotico. Come in La Pianista (2001) o L’Impero dei Sensi (1976). Tuttavia, la narrazione rimaneva spesso legata a toni di trasgressione, sofferenza o autodistruzione, come se queste pratiche fossero sempre associate a traumi o devianze psicologiche.

Un cambio di prospettiva si è avuto nei primi anni 2000, con film come Secretary (2002), che proponeva un BDSM più sfumato e basato sul consenso. Anche se ancora intriso di una visione poco realistica delle dinamiche di potere nelle relazioni. Contemporaneamente, il mercato mainstream ha iniziato a capitalizzare sulla sessualità alternativa, svuotandola spesso dei suoi principi fondamentali per adattarla a un pubblico più ampio. Questo è evidente con il fenomeno di Cinquanta Sfumature di Grigio (2015), che ha reso il BDSM un fenomeno di massa, ma lo ha fatto con una narrazione tossica e poco accurata, spesso ignorando l’importanza del consenso e della comunicazione tra partner.

Tra i tentativi di rappresentare il BDSM con toni più leggeri troviamo Bonding (Netflix, 2019), una serie che, pur cercando di raccontare il mondo del BDSM con un approccio ironico e dissacrante, ha ricevuto forti critiche dalla comunità BDSM per la scarsa accuratezza nella rappresentazione delle dinamiche di dominazione e sottomissione, oltre che per la mancanza di realismo nel rapporto tra dominatrici e clienti. La seconda stagione ha tentato di correggere alcuni errori, ma il problema principale è rimasto: un approccio superficiale, che ha sacrificato la complessità del BDSM a favore di una comicità facile e a tratti irrispettosa.

Negli ultimi anni, il crescente dibattito sull’inclusione e sulla rappresentazione ha portato alcuni prodotti culturali a ritrarre la sessualità atipica in modo più realistico e consapevole.

Serie come Sense8 (Netflix) hanno mostrato il poliamore e le relazioni non convenzionali senza scandalizzarle, mentre film come Professor Marston and the Wonder Women (2017) hanno offerto una rappresentazione autentica di una relazione poliamorosa, mettendo in luce non solo la passione e la complicità tra i partner, ma anche le difficoltà sociali che queste relazioni affrontano.

La Rappresentazione della Sessualità nei Film Italiani

L’Italia ha sempre avuto una relazione complessa con la rappresentazione della sessualità nei media. Il cinema italiano ha spesso trattato il sesso con un approccio goliardico, provocatorio o scandalistico, ma ci sono anche esempi in cui la sessualità e’ raccontata in modo più maturo e realistico.

Un esempio positivo è Le Fate Ignoranti (2001) di Ferzan Özpetek, un film che esplora con delicatezza la fluidità delle relazioni e l’importanza dell’amore oltre le convenzioni sociali. Il film racconta la scoperta da parte della protagonista di una relazione extraconiugale tra il marito defunto e un altro uomo, portandola a immergersi in una comunità queer accogliente e autentica. Özpetek ha spesso affrontato il tema dell’omosessualità in modo naturale e integrato nella narrazione, senza ridurre i personaggi LGBTQ+ a stereotipi.

Un altro titolo significativo è Magnifica Presenza (2012), sempre di Özpetek, in cui il protagonista, Pietro (interpretato da Elio Germano), è un giovane pasticcere omosessuale, ma la sua identità sessuale è trattata con normalità, senza che diventi il fulcro del film. Questo tipo di rappresentazione aiuta a normalizzare la diversità senza renderla un tema “eccezionale” o problematico.

Anche il film Napoli Velata (2017), sempre di Özpetek, propone una rappresentazione della sessualità libera e senza tabù, con scene di intimità intense e non convenzionali che raccontano il desiderio senza stigmatizzarlo.

Un altro titolo che ha trattato il BDSM in modo più complesso è Senso ‘45 (2002) di Tinto Brass, un film ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale che esplora dinamiche di potere e sottomissione in una relazione tossica e manipolatoria. Sebbene il BDSM nel film sia rappresentato in un contesto distruttivo, la pellicola riesce a mostrare in modo crudo il lato oscuro del desiderio e il confine tra piacere e ossessione.

Più recentemente, film come L’Immensità (2022) di Emanuele Crialese, con Penélope Cruz, hanno affrontato la sessualità e l’identità di genere in modo delicato e profondo, pur senza entrare direttamente nelle sessualità atipiche.

Se da un lato questi progressi sono incoraggianti, la rappresentazione della sessualità atipica nei media rimane ancora discontinua. Molte produzioni si concentrano ancora sugli stereotipi, relegando la diversità sessuale a contesti estremi o iper-sessualizzati. Tuttavia, l’aumento della consapevolezza e la crescita della domanda di contenuti più autentici stanno portando a un lento ma costante cambiamento, offrendo nuove opportunità per una narrazione più rispettosa e inclusiva.

Il Ruolo della Censura e delle Limitazioni nella Rappresentazione della Sessualità Atipica

Uno degli ostacoli principali alla rappresentazione della sessualità atipica nei media è la censura. Molti contenuti che affrontano temi legati al BDSM, al poliamore, all’asessualità e ad altre forme di sessualità non convenzionale vengono etichettati come controversi o non adatti al pubblico generale, il che ne riduce la diffusione e la visibilità.

Le piattaforme di streaming, le case di produzione e i social media hanno regole spesso ambigue riguardo ai contenuti sessuali, il che porta a una forte discrepanza su cosa viene accettato e cosa viene censurato. Per esempio, mentre scene esplicite di violenza o di iper-sessualizzazione tradizionale sono spesso tollerate, contenuti educativi o rappresentazioni realistiche della sessualità alternativa vengono rimossi o penalizzati.

Un caso emblematico è quello di Instagram e TikTok, che hanno una policy particolarmente rigida nei confronti di contenuti legati al BDSM e al sex work. Molti educatori sessuali, dominatrici professioniste e divulgatori di pratiche consensuali vedono i loro profili sospesi o i loro contenuti rimossi, nonostante rispettino le linee guida della piattaforma.

Questo porta a una situazione paradossale: la pornografia mainstream e la mercificazione del sesso sono facilmente accessibili, mentre contenuti educativi sulla sessualità vengono sistematicamente oscurati.

Lo stesso avviene nel cinema e nelle serie TV: film come Cinquanta Sfumature di Grigio, pur veicolando una narrazione tossica e distorta del BDSM, sono stati distribuiti senza problemi, mentre prodotti che tentano di trattare la sessualità alternativa con maggiore autenticità spesso affrontano ostacoli nella distribuzione o vengono relegati a circuiti indipendenti.

Un altro esempio è il film documentario Passion (2021) di Maja Borg, che esplora il BDSM come pratica spirituale e di crescita personale. Il film è stato acclamato per la sua profondità e il suo approccio introspettivo, ma ha avuto una diffusione limitata proprio a causa del suo contenuto considerato “troppo esplicito”.

La censura non riguarda solo le piattaforme digitali, ma anche le politiche di rating cinematografico. Organismi come l’MPAA negli Stati Uniti e il BBFC nel Regno Unito tendono a classificare i film che trattano il BDSM con rating elevati (R o NC-17), rendendone più difficile la distribuzione nelle sale. Questo accade anche quando le scene non sono particolarmente esplicite, dimostrando come la società sia ancora restia ad accettare una rappresentazione onesta della sessualità non convenzionale.

La censura e le limitazioni hanno conseguenze significative:

  • Mancanza di accesso a informazioni corrette: senza contenuti realistici ed educativi, il pubblico si affida a fonti errate o a rappresentazioni distorte della sessualità atipica.
  • Rafforzamento dello stigma: se il BDSM o il poliamore sono sempre etichettati come tabù, le persone che li praticano continueranno a essere viste come deviate o trasgressive, anziché semplicemente diverse.
  • Minore consapevolezza e sicurezza: la censura impedisce la diffusione di contenuti che insegnano pratiche sicure, rendendo più probabile che chi si avvicina a queste esperienze lo faccia senza una preparazione adeguata.

Per superare queste barriere, è necessario che i media adottino un approccio più aperto e informato, distinguendo tra contenuti sessualmente espliciti e contenuti che trattano il sesso in modo educativo e rappresentativo. Normalizzare la sessualità in tutte le sue forme, senza sensazionalismo o eccessiva moralizzazione, è il primo passo per un cambiamento reale nella società.

Il Ruolo dei Media nella Formazione dell’Immaginario Sessuale e Sociale

I media non si limitano a riflettere la società, ma ne modellano attivamente le percezioni e le aspettative. Attraverso film, serie TV, pubblicità, musica e piattaforme digitali, si costruisce un immaginario collettivo che influenza profondamente il modo in cui le persone vivono e comprendono la sessualità, le relazioni e il desiderio.

Quando una determinata identità o pratica sessuale viene sistematicamente invisibilizzata, marginalizzata o stereotipata, si generano effetti concreti sulle persone che si identificano in quelle realtà. Se il BDSM è sempre rappresentato come una deviazione oscura e patologica, sarà più difficile per chi lo pratica viverlo in modo sereno e accettato. Se il poliamore viene continuamente dipinto come un esperimento immaturo destinato al fallimento, sarà più difficile per chi lo sceglie trovare un contesto sociale che lo comprenda e lo supporti.

Un esempio chiaro di questo fenomeno si trova nell’evoluzione della rappresentazione dell’omosessualità nei media. Fino a pochi decenni fa, i personaggi LGBTQ+ erano spesso vittime di narrazioni tragiche (malattie, suicidio, isolamento sociale) o caricature comiche, senza uno sviluppo autentico e realistico. Solo negli ultimi anni abbiamo assistito a una maggiore diversificazione delle storie, con personaggi LGBTQ+ complessi, le cui vite non ruotano esclusivamente intorno alla loro sessualità, ma che semplicemente esistono come individui completi.

Allo stesso modo, le pratiche sessuali e relazionali alternative necessitano di una rappresentazione più equilibrata e informata, che le mostri come possibilità valide senza necessariamente mitizzarle o demonizzarle.

Uno degli aspetti più problematici della narrazione mediatica della sessualità è la tendenza a spettacolarizzare e commercializzare il sesso senza contestualizzarlo, rendendolo un semplice strumento di marketing.

Questo fenomeno è evidente in molti ambiti:

  • Pubblicità di moda e profumi che utilizzano immagini di sottomissione e dominazione senza alcuna comprensione del BDSM.
  • Film e serie TV che mostrano il sesso come una dimostrazione di potere, piuttosto che come una forma di connessione e comunicazione.
  • Video musicali e culture pop che normalizzano comportamenti predatori o ipersessualizzati, senza affrontare il tema del consenso.

Questa ipersessualizzazione si accompagna spesso a una forte mancanza di educazione sessuale nei media generalisti, con il risultato che il pubblico riceve informazioni distorte su cosa significhi vivere una sessualità sana, consensuale e appagante.

La soluzione non è la censura o il moralismo, ma una narrazione più varia e responsabile, capace di mostrare la sessualità come un aspetto naturale e complesso dell’esperienza umana. Un’informazione più accurata e inclusiva non solo aiuta chi si riconosce in sessualità atipiche a sentirsi meno solo, ma contribuisce a una cultura più aperta, rispettosa e consapevole.

I media fuori dai confini europei

La rappresentazione della sessualità atipica nei media al di fuori dell’Europa e dell’America riflette una vasta gamma di tradizioni culturali, sociali e politiche. Ogni regione ha affrontato questo tema in modi differenti, spesso influenzata da tabù secolari, restrizioni legali o, al contrario, da una crescente apertura e desiderio di esplorazione narrativa.

Negli ultimi decenni, molti paesi hanno iniziato a dare spazio a relazioni e identità sessuali non conformi alle norme dominanti, creando rappresentazioni che sfidano pregiudizi e aprono nuove prospettive. Tuttavia, questa visibilità non è uniforme: in alcuni contesti, la sessualità atipica è ancora fortemente censurata o relegata a nicchie underground, mentre in altri è stata assimilata in forme più commerciali o artisticamente sofisticate.

Di seguito, alcuni esempi emblematici di come la sessualità atipica è stata trattata nei media fuori dai confini occidentali:

  • Giappone – Yaoi e Boys’ Love (BL)
    In Giappone, generi come lo Yaoi e il Boys’ Love (BL) esplorano relazioni romantiche e sessuali tra uomini, spesso con uno stile narrativo che enfatizza il desiderio e l’intensità emotiva. Anime e manga come Junjou Romantica e Given hanno portato questi temi al grande pubblico, pur mantenendo una rappresentazione che, seppur popolare, è spesso filtrata attraverso la lente del mercato femminile e della fantasia romantica piuttosto che della realtà LGBTQ+.
  • India – Fire (1996)
    Diretto da Deepa Mehta, Fire è stato uno dei primi film indiani a trattare apertamente una storia d’amore tra due donne, in un contesto culturale dove l’omosessualità era ancora largamente invisibile nei media. Il film ha suscitato polemiche e censura in India, ma ha aperto la strada a una maggiore discussione sulle relazioni LGBTQ+ nel cinema del subcontinente.
  • Cina – Lan Yu (2001)
    Questo film cinese racconta la relazione tra due uomini in un periodo in cui l’omosessualità in Cina era fortemente repressa. Pur evitando eccessi espliciti per eludere la censura governativa, il film ha giocato un ruolo chiave nel portare la tematica LGBTQ+ all’attenzione del pubblico cinese.
  • Corea del Sud – The Handmaiden (2016)
    Diretto da Park Chan-wook, The Handmaiden è un film audace e visivamente straordinario che racconta una storia d’amore saffica tra due donne in un contesto storico conservatore. La pellicola ha portato una rappresentazione esplicita e sensibile della sessualità femminile, sfidando le convenzioni sulle dinamiche di genere e sul desiderio in Asia.
  • Kenya – Rafiki (2018)
    In un paese in cui l’omosessualità è ancora criminalizzata, Rafiki è stato un film rivoluzionario. Raccontando una storia d’amore tra due donne in Kenya, il film è stato inizialmente bandito nel paese, ma ha ricevuto riconoscimenti internazionali, contribuendo ad accendere un dibattito sulla visibilità LGBTQ+ in Africa.

altri esempi:

  • Mondo Arabo – The Blue Eyes (2019)
    In Egitto, un paese dove l’identità sessuale è ancora un argomento estremamente delicato, The Blue Eyes ha esplorato la sessualità e l’identità di genere in un contesto sociale ostile. La sua distribuzione è stata limitata, ma ha rappresentato un passo avanti per la narrazione queer in Medio Oriente.
  • Africa – Nairobi Half Life (2012)
    Sebbene non tratti direttamente la sessualità atipica, questo film kenyano esplora il tema dell’identità e della ricerca della libertà personale, toccando indirettamente la fluidità sessuale e le sfide legate all’espressione del sé in un contesto sociale repressivo.

Questi esempi mostrano come i media, anche in contesti fortemente conservatori, abbiano iniziato a dare spazio a storie di sessualità atipiche, sfidando norme culturali e politiche.

Tuttavia, la censura rimane un ostacolo importante, e spesso queste narrazioni devono trovare vie alternative per esistere, come il circuito dei festival cinematografici o le produzioni indipendenti.

Un piccolo barlume di speranza

Nonostante le criticità e le distorsioni nella rappresentazione della sessualità atipica nei media, negli ultimi anni si è osservato un miglioramento. Sempre più produzioni si sforzano di rappresentare le diversità sessuali in modo più autentico e inclusivo, rompendo vecchi schemi narrativi basati su stereotipi e sensazionalismo.

Uno studio condotto tra il 2020 e il 2024 ha rilevato che la rappresentazione di personaggi LGBTQ+ nei media mainstream è aumentata del 6,7%, prendendo in considerazione i primi dieci ruoli principali nelle serie più seguite. Anche se questi numeri non rappresentano ancora una rivoluzione, mostrano una tendenza positiva verso una maggiore visibilità e normalizzazione.

Un altro aspetto da considerare è il crescente accesso all’informazione e all’educazione sessuale attraverso i media digitali. Piattaforme come YouTube, podcast indipendenti e social media hanno permesso a molte persone di scoprire e comprendere meglio la sessualità atipica, spesso in modi che i media tradizionali non hanno ancora saputo offrire.

Sebbene il cammino verso una rappresentazione equa e rispettosa sia ancora lungo, il panorama mediatico sta cambiando. La diversità è sempre più richiesta dal pubblico e le industrie dell’intrattenimento stanno rispondendo, seppur lentamente, a questa esigenza. Tuttavia, è fondamentale continuare a chiedere una maggiore inclusività e autenticità nelle narrazioni, senza accontentarsi di rappresentazioni superficiali o puramente commerciali.

Conclusione

I media hanno un ruolo centrale nel modellare l’immaginario collettivo sulla sessualità e sulle relazioni. Per troppo tempo, la sessualità atipica è stata ignorata, marginalizzata o distorta, con conseguenze reali sulle vite delle persone che si identificano in queste esperienze.

Una rappresentazione più sfumata e realistica può contribuire a smantellare pregiudizi, ridurre la disinformazione e creare un dibattito più aperto e inclusivo. Se il cambiamento avviato nell’ultimo decennio continuerà a crescere, il futuro potrebbe vedere una rappresentazione più equa, variegata e rispettosa della sessualità in tutte le sue forme.

Perché la sessualità non è un’eccezione o un tabù, ma una parte essenziale dell’esperienza umana. E i media, con il loro potere di plasmare la percezione collettiva, devono essere strumenti di inclusione, non di esclusione.

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Menzioni utili :

I media dagli anni 60 a oggi : 

L’argomento potrebbe essere vastissimo o, al contrario, molto sintetico. Tuttavia, ci tengo a lasciarvi qui sotto alcune liste di vari media e di come, nel corso degli anni, abbiano rappresentato (bene o male) le diverse sessualità atipiche. Questi elenchi includono prodotti che probabilmente avete già visto o che potreste recuperare, coprendo un arco temporale che va dagli anni ’60 a oggi.

Le opere menzionate non rientrano necessariamente tra i buoni esempi, ma anche analizzare ciò che di sbagliato è stato portato avanti per decenni aiuta a comprendere il fenomeno e a sviluppare progetti migliori di sensibilizzazione, informazione ed educazione.

Spero che queste liste vi siano utili per approfondire l’argomento e costruire un’opinione personale sul fenomeno.

Film  : 

Classici e Cult

  1. Histoire d’O (1975)
  2. Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975)
  3. The Night Porter (1974)
  4. Belle de Jour (1967)
  5. Tokyo Decadence (1992)
  6. Venere in pelliccia (2013)
  7. L’impero dei sensi (1976)
  8. La pianista (2001)
  9. La Chiave (1983)
  10. Ecco l’impero dei sensi (1977)

Film Mainstream con Tematiche BDSM

  1. Cinquanta sfumature di grigio (2015)
  2. Cinquanta sfumature di nero (2017)
  3. Cinquanta sfumature di rosso (2018)
  4. Secretary (2002)
  5. Eyes Wide Shut (1999)
  6. Basic Instinct (1992)
  7. Crash (1996, Cronenberg)
  8. The Duke of Burgundy (2014)
  9. Quills – La penna dello scandalo (2000)
  10. Bitter Moon (1992)

Cinema Erotico e Indipendente

  1. Romance X (1999)
  2. 9 settimane e ½ (1986)
  3. Love (2015, Gaspar Noé)
  4. The Servant (1963)
  5. In the Realm of the Senses (1976)
  6. Maitresse (1975)
  7. Gwendoline (1984)
  8. Emmanuelle (1974)
  9. La donna dello scandalo (1974)
  10. Bilitis (1977)

Thriller e Noir con Elementi BDSM

  1. Body of Evidence (1993)
  2. Bound – Torbido inganno (1996)
  3. Killing Me Softly (2002)
  4. La Sindrome di Stendhal (1996)
  5. Sorella di sangue (2004)
  6. Blue Velvet (1986)
  7. Giallo a Venezia (1979)
  8. The Housemaid (2010)
  9. La ragazza della porta accanto (2007)
  10. L’amante (1992)

Cinema Estremo e Horror con BDSM

  1. Martyrs (2008)
  2. A Serbian Film (2010)
  3. The Girl Next Door (2007)
  4. Antichrist (2009)
  5. The Poughkeepsie Tapes (2007)
  6. Grotesque (2009)
  7. Nekromantik (1987)
  8. Baise-moi (2000)
  9. Irreversible (2002)
  10. American Mary (2012)

Film LGBTQ+ con BDSM

  1. The Handmaiden (2016)
  2. Bound (1996)
  3. Blue is the Warmest Color (2013)
  4. La vie d’Adèle (2013)
  5. La notte è il mio regno (2011)
  6. Below Her Mouth (2016)
  7. Elisa & Marcela (2019)
  8. Desert Hearts (1985)
  9. Portrait de la jeune fille en feu (2019)
  10. Kiss of the Spider Woman (1985)

Film Asiatci a Tema BDSM

  1. Flower and Snake (1974)
  2. R100 (2013)
  3. Tokyo Gore Police (2008)
  4. Audition (1999)
  5. Gozu (2003)
  6. Strange Circus (2005)
  7. Blind Beast (1969)
  8. Woman in a Box (1985)
  9. Evil Dead Trap (1988)
  10. Guilty of Romance (2011)

Drammi Psicologici con BDSM

  1. The Lover (1992)
  2. Sleeping Beauty (2011)
  3. Dogville (2003)
  4. Elle (2016)
  5. La sposa in nero (1968)
  6. La bella e la bestia (1946)
  7. L’amante inglese (2009)
  8. L’angelo azzurro (1930)
  9. Ritratto di signora (1996)
  10. The Piano Teacher (2001)

Cinema Sperimentale e D’Autore con BDSM

  1. The Cook, the Thief, His Wife & Her Lover (1989)
  2. Sick: The Life & Death of Bob Flanagan, Supermasochist (1997)
  3. La grande abbuffata (1973)
  4. Teorema (1968)
  5. L’Age d’Or (1930)
  6. Pink Flamingos (1972)
  7. The Holy Mountain (1973)
  8. Tetsuo: The Iron Man (1989)
  9. Eraserhead (1977)
  10. Salo, or the 120 Days of Sodom (1975)

Film Recenti con BDSM

  1. Bonding (Serie Netflix, 2019)
  2. Newness (2017)
  3. Red Sparrow (2018)
  4. Nocturnal Animals (2016)
  5. The Voyeurs (2021)
  6. Cam (2018)
  7. The House That Jack Built (2018)
  8. The Neon Demon (2016)
  9. Climax (2018)
  10. Sanctuary (2022)

Libri :

1. Le 50 sfumature di grigio di E.L. James  

2. Le 50 sfumature di nero di E.L. James  

3. Le 50 sfumature di rosso di E.L. James  

4. Il colore della passione di Anne Rice  

5. Venere in pelliccia di Leopold von Sacher-Masoch  

6. Story of O di Pauline Réage  

7. La schiava di Roma di Anne Brontë  

8. BDSM: A Guide for Explorers of Extreme Eroticism di Ayzad  

9. The Master of the House di David Lawrence  

10. The Loving Dominant di John Warren  

11. The New Topping Book di Dossie Easton & Janet W. Hardy  

12. The New Bottoming Book di Dossie Easton & Janet W. Hardy  

13. SM 101 di Jay Wiseman  

14. The Art of Dungeon Design di Stephen J. H. Smith  

15. The Dominant’s Handbook di Sophie Morgan  

16. The Submissive’s Handbook di Sophie Morgan  

17. The Intimate Adventures of a London Call Girl di Belle de Jour  

18. Mistress by Mistake di Lucy Felthouse  

19. The Siren di Tiffany Reisz  20. The Angel di Tiffany Reisz  

21. The King di Tiffany Reisz  

22. The Original Sinners Series di Tiffany Reisz  

23. The Submission Series di Tara Sue Me  

24. The BDSM Playbook di Michael  

25. BDSM for Beginners di Lee D. Luddington  

26. A Taste for Women di Joe L. Drago  

27. Bound to You di C.D. Reiss  

28. Bared to You di Sylvia Day  

29. The Submissive di Tara Sue Me  

30. The Dominant di Tara Sue Me  

31. The Training of Eryn di Olivia Black  

32. Safe Word di Candace Blevins  

33. The Dungeon Master’s Handbook di Michael Avery  

34. The Pleasure of Pain di Delilah Devlin  

35. Caged di Anna Zaires  

36. Craving His Command di K. Webster  

37. The Darker Side of Desire di J.L. Beck  

38. More Than Submission di S.M. Stryker  

39. The Billionaire’s Obsession di J.S. Scott  

40. The Pain of Pleasure di Scarlett Finn  

41. The Training of Miss Prima di K. L. Doering  

42. The Rougher the Better di Maya Banks  

43. His to Take di Anna Zaires  

44. The Dark Elite di Sophie Jordan  

45. Tears of the Sinner di Anne Rainey  

46. Twisted in You di Roxy Sloane  

47. The Forbidden Series di L.L. Ames  

48. Loving the Lady di Megan Harlow  

49. The Beast and the Beauty di Bella Love-Wins  

50. Bound and Gagged di Jackie Collins  

51. Devour Me di A. M. Hargrove  

52. Undone di Stacey Kennedy  

53. The Master of My Heart di A. M. Arthur  

54. Whispers in the Dark di Maya Banks  

55. Her Dom’s Secret di Chloe Kent  

56. The Dungeon di John Stephenson  

57. Captive di A.D. Justice  

58. Submission di S.J. Maylee  

59. The Submission Diaries di Raven St. Pierre  

60. Unleashed di L.C. Davis  

61. Surrender di Maya Banks  

62. The Sweetest Obsession di Dani René  

63. Fifty Shades of Grey: The Official Colouring Book di E.L. James  

64. Shades of Grey di Jasper Fforde  

65. Hard Limit di Stella Price  

66. Tied Up in You di Erin Nicholas  

67. The Secret Life of a Submissive di Sophie Morgan  

68. Spanked di Abby S. Black  

69. Kiss Me, Kill Me di J.A. Huss  

70. Unmasked di Lena Matthews  

71. Bound to Please di Leah Brooke  

72. A Hard Man to Love di Sheri WhiteFeather  

73. The Dark Prince di T. K. Leigh  

74. Pleasure Bound di Hannah Murray  

75. Perfect Submission di Lexi Blake  

76. Seducing the Submissive di Lucinda Moebius  

77. Tempting the Dominant di Rachael Orman  

78. The Deed di A.J. Bennett  

79. Indulge Me di Jodie Griffin  

80. The Submission of Emeline di Lillian T. Lewis  

81. The Master’s Mistress di Michelle Helliwell  82. Seducing the Billionaire di Michelle Love  

83. The Devil’s Submission di S. K. Yule  

84. Trapped by You di J. S. Cooper  

85. Entangled di Shayla Black  

86. Taming the Billionaire di Jessica Clare  

87. Roped In di J.A. Lowry  

88. His to Own di Stacy Kennedy  

89. Captured by the Billionaire di Olivia Starke  

90. Taken di D.R. Lunsford  

91. Surrendering to the Billionaire di Caitlyn Willows  

92. Brutal Prince di Sophie Lark  

93. The Submissive’s Guide di Willow Winters  

94. Bound to Him di Mercy B.  

95. Painful Pleasures di D.C. Scroggins  

96. The Billionaire’s Submission di M. S. Parker  

97. Surrendered di Sophie Oak  

98. The Master’s Game di H.M. Ward  

99. His Dark Kiss di Ava Stone  

100. Redemption di M. Robinson  

Serie TV :

Programmi tv 

1-10. Serie TV e Programmi con Elementi BDSM:

  1. Bonding (Netflix)
  2. Fifty Shades of Grey: The TV Series (progetto futuro)
  3. Secret Diary of a Call Girl (ITV)
  4. Sex Education (Netflix)
  5. True Blood (HBO)
  6. The L Word (Showtime)
  7. Californication (Showtime)
  8. Masters of Sex (Showtime)
  9. Game of Thrones (HBO)
  10. The Girlfriend Experience (Starz)

51-60. Serie TV a Tema Erotico e BDSM:

  1. The Erotic Adventures of Anais Nin (Showtime)
  2. Red Shoe Diaries (Showtime)
  3. Secrets and Lies (ABC)
  4. Mistresses (ABC)
  5. The Secret Life of a Call Girl (ITV)
  6. Kinky Boots (Film e Musical)
  7. True Detective (HBO)
  8. Banshee (Cinemax)
  9. Lip Service (BBC Three)
  10. Desperate Housewives (ABC)

61-70. Serie e Programmi su Relazioni e Sessualità Alternativa:

  1. Cougar Town (ABC)
  2. The Affair (Showtime)
  3. Real Sex (HBO)
  4. The Sex Factor (YouTube)
  5. A Question of Love (BBC)
  6. The Undateables (Channel 4)
  7. True Life: I’m in a BDSM Relationship (MTV)
  8. Sex Sent Me to the ER (TLC)
  9. Sex, Explained (Netflix)
  10. How to Build a Sex Room (Netflix)

71-80. Serie su Sessuologia e Relazioni Alternativa:The Sex Education Show (Channel 4)

Sex Box (Channel 4)

The Pleasure Principle (HBO)

Sex with Sue (CBC)

Sex Education for Girls (Channel 4)

The Naked Office (Channel 4)

Confess (Go90)

Undressed (MTV)

The Big C (Showtime)

Crashing (HBO)

31-40. Documentari sulla Cultura BDSM:

Exploring BDSM (YouTube – serie di documentari

Inside the BDSM Community (Documentario)

Kink (Documentario, 2013)

The BDSM Community (Documentario)

The Real BDSM World (Channel 4)

Fifty Shades of Grey: The Secret World of BDSM (Documentario)

BDSM in the 21st Century (Documentario)

The Erotic World of BDSM (Documentario)

BDSM: The Lifestyle (Documentario)

Understanding BDSM (PBS)

Moda e fashion :

1. Alexander McQueen – Fall/Winter 1996

  • La famosa collezione “The Highland Rape” ha giocato con tematiche di dominazione e vulnerabilità, esplorando l’uso di corsetti e il contrasto tra la bellezza e la brutalità.

2. Jean Paul Gaultier – Spring/Summer 1994

  • Una delle prime collezioni a portare il bondage e l’estetica fetish sulla passerella, con l’uso di lacci e giacche corsetto.

3. Givenchy – Spring/Summer 2017

  • La collezione di Riccardo Tisci ha mescolato il lusso con elementi BDSM, come giacche con dettagli in pelle e catene, creando un look sofisticato e ribelle.

4. Balenciaga – Fall/Winter 2021

  • La collezione di Demna Gvasalia ha presentato accenni al bondage attraverso l’uso di accessori come guanti di pelle e maschere, aggiungendo un tocco di oscurità e controllo.

5. Yves Saint Laurent – Spring/Summer 2020

  • I dettagli in pelle, le cinture e i corsetti richiami al BDSM sono stati protagonisti di questa collezione, in particolare nei look più aggressivi e seducenti.

6. Rick Owens – Fall/Winter 2020

  • Rick Owens ha integrato il fetish e l’estetica BDSM nelle sue creazioni, usando stivali, cinture e giacche con dettagli in pelle, creando un contrasto tra dolce e crudele.

7. Viktor & Rolf – Fall/Winter 2009

  • La collezione presentava abiti che evocavano tematiche BDSM con l’uso di lacci e strutture che sembravano “confinanti” o restrittive, mescolando arte e moda.

8. Maison Margiela – Spring/Summer 2021Gli accessori, come guanti di pelle e stivali alti, hanno fatto riferimento a estetiche BDSM, con un tocco elegante e surreale tipico della casa.

9. Tom Ford – Fall/Winter 2004

  • Tom Ford ha infuso la sua collezione con un’atmosfera sensuale e dominante, usando abiti in pelle, corsetti e dettagli fetish in modo sofisticato.

10. Ann Demeulemeester – Spring/Summer 2016

  • Con l’uso di catene, giacche in pelle e accessori in stile bondage, Ann Demeulemeester ha creato un’estetica che unisce eleganza e una leggera aggressività.

11. Dior Homme – Fall/Winter 2007

  • Hedi Slimane ha esplorato il tema del bondage con giacche aderenti, pantaloni in pelle e camicie dal taglio stretto, enfatizzando un’estetica oscura e mascolina.

12. Versace – Fall/Winter 2020

  • La collezione ha portato sulla passerella l’uso di dettagli in pelle e accessori fetish, come le catene e le borchie, con un tocco glamour e audace.

13. Rick Owens – Spring/Summer 2011

  • La collezione è stata caratterizzata dall’uso di elementi che richiamavano il fetish e il BDSM, tra cui abiti con lacci, scarpe da gladiatore e giacche aggressive.

14. Fendi – Spring/Summer 2021

  • La collezione ha mescolato materiali come pelle e lattice con tagli sensuali e accessori che ricordano l’estetica BDSM.

15. Balmain – Spring/Summer 2019

  • Dettagli in pelle, borchie e corsetti hanno definito la collezione di Balmain, dando vita a un look di potere e sensualità che richiama il BDSM.

16. Tommy Hilfiger – Fall/Winter 2018

  • Anche se più casual, la collezione ha presentato dettagli di bondage, come cinture e borchie, aggiungendo un tocco di audacia.

17. Helmut Lang – Fall/Winter 1997

  • Helmut Lang ha utilizzato elementi di design che evocano l’iconografia BDSM, come zip e cinghie, in un contesto minimalista e futuristico.

18. Bottega Veneta – Fall/Winter 2020

  • La collezione di Daniel Lee ha incluso accessori di pelle e stivali alti, con una sensazione di potere e seduzione che sfiora il tema del BDSM.

19. Maison Margiela – Spring/Summer 2020

  • La collezione ha presentato abiti e accessori con una forte impronta BDSM, come l’uso di dettagli in pelle, lacci e guanti.

20. Isabel Marant – Spring/Summer 2018Isabel Marant ha dato vita a un look che mescolava il boho chic con elementi BDSM come cinture e giacche corsetto.

21. Prada – Spring/Summer 2021

  • La collezione ha giocato con la pelle, i lacci e i dettagli che evocano il bondage in modo futuristico e stiloso, pur mantenendo un’aria sofisticata.

22. Alexander Wang – Fall/Winter 2017

  • Con l’uso di pelle nera, catene e un’atmosfera grunge, Wang ha introdotto temi BDSM con una forte connotazione urbana.

23. Junya Watanabe – Fall/Winter 2013

  • La collezione ha utilizzato elementi di pelle, lacci e dettagli fetish per creare abiti che univano l’eleganza con un tocco di audacia e oscurità.

24. Mugler – Spring/Summer 2019

  • Le creazioni di Thierry Mugler e l’estetica di Casey Cadwallader per Mugler includono spesso un’interpretazione moderna del BDSM, con l’uso di corsetti, latex e abiti avvolgenti.

25. Loewe – Fall/Winter 2020

  • Jonathan Anderson ha esplorato l’estetica del controllo e della sottomissione, con tessuti che evocano l’idea di legare o imbrigliare il corpo.

26. Balenciaga – Spring/Summer 2022

  • Demna ha introdotto il bondage in modo distopico, con forme oversize e l’utilizzo di accessori come collari e guanti, creando un look quasi post-apocalittico.

27. H&M – Spring/Summer 2017

  • H&M ha lanciato una collezione che includeva dettagli in pelle, accessori in stile bondage e abiti a contrasto, portando l’estetica BDSM nella moda di consumo.

28. Vivienne Westwood – Fall/Winter 1995

  • Vivienne Westwood è conosciuta per aver portato l’estetica punk e BDSM nelle sue collezioni, con l’uso di corsetti, scarpe alte e dettagli fetish.

29. Schiaparelli – Spring/Summer 2020

  • La collezione ha visto l’introduzione di catene e borchie come dettagli BDSM inseriti in un contesto di alta moda.

30. Gucci – Spring/Summer 2020

Alessandro Michele ha integrato elementi BDSM in modo elegante con l’uso di dettagli come catene e collari, mescolando il vintage e il fetish in un contesto moderno.

Pubblicita’:

1. Calvin Klein – “Eternity” (1995)

  • Calvin Klein ha spesso utilizzato un linguaggio visivo che gioca con l’intensità e la seduzione, con una serie di pubblicità provocatorie, che alludono a dinamiche di potere.

2. Tommy Hilfiger – “The New Tommy Girl” (2000)

  • Una pubblicità con toni sessuali e legami sottili al bondage, in cui il controllo è presente, ma mai esplicitamente mostrato.

3. Yves Saint Laurent – “Opium”

  • La pubblicità di “Opium” è famosa per il suo forte contenuto erotico, con un gioco di potere e sensualità che richiama alcuni aspetti BDSM.

4. Dove – “Real Beauty Sketches” (2013)

  • Sebbene non una pubblicità esplicitamente BDSM, il tema di autostima e il controllo della propria immagine possono richiamare, in maniera indiretta, dinamiche di potere psicologico simili a quelle esplorate nel BDSM.

5. Nivea – “The Kiss” (2006)

  • Una pubblicità che gioca sull’idea di dominanza e sottomissione, in un contesto erotico ma non esplicitamente BDSM.

6. Gucci – “Gucci Guilty” (2010)

  • La pubblicità del profumo Gucci Guilty ha un’atmosfera dark e sensuale che richiama il dominio e la sottomissione, con immagini suggestive di sensualità.

7. Chanel – “Coco Mademoiselle”

  • La pubblicità di questo profumo include elementi visivi che evocano il potere e il controllo, anche se in modo elegante e sofisticato.

8. Christian Louboutin – “Red Sole”

  • Le scarpe di Christian Louboutin, spesso associate a dinamiche sensuali e potenti, sono state utilizzate in pubblicità che giocano con la seduzione e l’estetica BDSM.

9. Abercrombie & Fitch – “Sexualized Ads” (2000s)

  • Abercrombie ha utilizzato molte pubblicità ad alto contenuto sessuale, che evocano il gioco di potere presente nelle dinamiche BDSM.

10. Victoria’s Secret – “Fantasy Bra” (2000s)

  • Molte delle pubblicità di Victoria’s Secret includono elementi di dominanza e seduzione, anche se non esplicitamente BDSM.

11. Coca-Cola – “Share a Coke” (2014)

  • In alcune versioni della pubblicità, la dinamica di condivisione e controllo può essere letta in modo simile alle dinamiche di potere del BDSM.

12. Pepsi – “Gladiator” (2007)

  • Sebbene non sia esplicitamente BDSM, la pubblicità di Pepsi, con i suoi riferimenti a lotte di potere e dominio, tocca temi simili.

13. Levi’s – “Live Unbuttoned” (2000s)

  • Levi’s ha utilizzato immagini di corpi avvolti in denim stretto per evocare sensualità, con accenni all’estetica BDSM.

14. Playboy – “Playboy Bunny”Le pubblicità di Playboy hanno sempre flirtato con l’erotismo e il gioco di potere, con chiari riferimenti al BDSM.

15. H&M – “Power of Women” (2019)

  • In alcune delle sue campagne, H&M ha incluso l’idea di dominanza e potere in modo provocatorio e, in alcuni casi, legato a tematiche BDSM.

16. Prada – “Fetish”

  • La campagna di Prada ha fatto ampio uso di elementi visivi di potere e sottomissione, giocando su temi sessuali ed erotici.

17. Agent Provocateur – “Under the Covers”

  • Agent Provocateur è noto per le sue pubblicità sensuali che esplorano temi di potere, controllo e seduzione, tutti elementi chiave nel BDSM.

18. Calvin Klein – “CK One” (1990s)

  • Le pubblicità di CK One utilizzano spesso un linguaggio visivo che flirta con dinamiche BDSM senza mai essere esplicite.

19. Gucci – “The Alchemist’s Garden” (2019)

  • Una campagna che ha esplorato la sensualità e l’estetica BDSM attraverso la fotografia e gli accessori.

20. Puma – “Stronger Together” (2020)

  • Sebbene non esplicitamente BDSM, la campagna celebra la potenza, la forza e l’indipendenza, temi che possono essere associati a dinamiche di dominanza.

21. Ralph Lauren – “Ralph’s Club”

  • Il marchio ha esplorato temi di potere e seduzione attraverso l’uso di ambientazioni lussuose e l’atmosfera di dominio.

22. Tom Ford – “Private Blend”

  • Le pubblicità di Tom Ford per i suoi profumi hanno spesso un tono sensuale e di potere che si avvicina a una lettura BDSM.

23. Dolce & Gabbana – “The One”

  • Le pubblicità di Dolce & Gabbana per i suoi profumi hanno spesso un’atmosfera sensuale e dominante che può evocare immagini di BDSM.

24. BMW – “The Ultimate Driving Machine”

  • Le campagne pubblicitarie di BMW, con le loro immagini potenti e virili, possono richiamare dinamiche di potere e controllo che sfiorano il BDSM.

25. Chanel – “Coco Noir”

  • La campagna di Chanel per Coco Noir è stata ambientata in un mondo misterioso e sensuale, con immagini che evocano controllo e seduzione.

26. Mercedes-Benz – “Power”La campagna Mercedes-Benz gioca sull’idea di dominanza e potere, con una connotazione che può essere interpretata in chiave BDSM.

27. Swarovski – “Dazzle”

  • Swarovski ha utilizzato accessori brillanti e sensuali per creare un’atmosfera di controllo e fascino simile a quella del BDSM.

28. Louis Vuitton – “The Spirit of Travel”

  • La campagna di Louis Vuitton gioca con il concetto di lusso, controllo e mistero, che può ricordare l’estetica BDSM.

29. Hugo Boss – “The Scent”

  • Le pubblicità di Hugo Boss, in particolare quelle per il profumo “The Scent”, evocano immagini di potere, seduzione e controllo, temi spesso trattati nel BDSM.

30. Fendi – “Peekaboo”

Le campagne di Fendi per il suo famoso “Peekaboo” giocano con il concetto di seduzione e mistero, con dettagli che possono essere letti come riferimenti sottili al BDSM.

Musica: 

Rock & Metal

1. Nine Inch Nails – Closer 

2. Marilyn Manson – Heart-Shaped Glasses

3. Marilyn Manson – Cake and Sodomy 

4. Korn – A.D.I.D.A.S. 

5. Rammstein – Bück Dich 

6. Rammstein – Mein Teil  

7. Rammstein – Pussy  

8. Type O Negative – My Girlfriend’s Girlfriend 

9. Alice Cooper – Gail  

10. Rob Zombie – Demonoid Phenomenon 

11. The Cramps – Can Your Pussy Do The Dog?  

12. Aerosmith – Love in an Elevator  

13. Van Halen – Hot for Teacher 

14. Guns N’ Roses – Rocket Queen  

15. Steel Panther – Community Property  

16. Steel Panther – Gloryhole  

17. W.A.S.P. – Animal (Fuck Like a Beast)  

18. Motörhead – Killed by Death 

19. Deftones – Change (In the House of Flies) 

20. Peaches – Fuck the Pain Away 

Elettronica & Industrial

21. Lords of Acid – I Sit on Acid 

22. Lords of Acid – Pussy 

23. My Life with the Thrill Kill Kult – A Daisy Chain 4 Satan 

24. My Life with the Thrill Kill Kult – Sex on Wheelz  

25. Combichrist – This Shit Will Fuck You Up 

26. Combichrist – Electrohead  

27. Laibach – Tanz mit Laibach 

28. Faderhead – Destroy Improve Rebuild  

29. Hocico – Polarity  

30. Front 242 – Headhunter  

31. Die Form – Silent Order  

32. Die Form – Bite of God 

33. Suicide Commando – Hellraiser  

34. Orgy – Fiction (Dreams in Digital) 

35. Mindless Self Indulgence – Bitches  36. Felix da Housecat – Silver Screen (Shower Scene)  

37. The Prodigy – Smack My Bitch Up

38. Fischerspooner – Emerge  

39. IAMX – Spit It Out

40. Crystal Castles – Alice Practice 

Pop e Hip-Hop

41. Madonna – Erotica  

42. Madonna – Justify My Love 

43. Rihanna – S&M  

44. Britney Spears – I’m a Slave 4 U

45. Lady Gaga – So Happy I Could Die

46. Lady Gaga – Heavy Metal Lover  

47. Christina Aguilera – Not Myself Tonight 

48. Beyoncé – Partition

49. The Weeknd – Often 

50. The Weeknd – Wicked Games 

51. The Weeknd – High for This  

52. Doja Cat – Go To Town 

53. CupcakKe – Deepthroat 

54. Cardi B & Megan Thee Stallion – WAP

55. Nicki Minaj – Super Freaky Girl  

56. Nicki Minaj – Beez in the Trap

57. Ginuwine – Pony

58. The Pussycat Dolls – Buttons 

59. Marilyn – Sex and Candy

60. Tove Lo – Disco Tits  

Alternative & Indie

61. The Velvet Underground – Venus in Furs 

62. PJ Harvey – This Is Love 

63. Fiona Apple – Criminal  

64. The Dresden Dolls – Coin-Operated Boy 

65. Garbage – Queer 

66. Placebo – Pure Morning 

67. Placebo – Every You Every Me  

68. Portishead – Glory Box 

69. Massive Attack – Angel 

70. Lana Del Rey – Ultraviolence

71. Lana Del Rey – Lolita 

72. Billie Eilish – Oxytocin 

73. Hozier – Take Me to Church  

74. Hozier – Talk 

75. Florence + The Machine – Bedroom Hymns  

76. Banks – Fuck with Myself 

77. Mitski – Drunk Walk Home

78. Grimes – Oblivion  

79. FKA Twigs – Pendulum 

80. St. Vincent – Surgeon 

Dark Cabaret & Goth

81. Emilie Autumn – Liar  

82. Rasputina – Transylvanian Concubine 

83. The Birthday Massacre – Lovers End

84. Siouxsie and the Banshees – Kiss Them for Me 

85. The Cure – Lullaby 

86. The Sisters of Mercy – Temple of Love  

87. Bauhaus – Bela Lugosi’s Dead

88. Christian Death – Romeo’s Distress

89. Dead Can Dance – The Ubiquitous Mr. Lovegrove 

90. Faith and the Muse – Scars Flown Proud

Bonus e Cult

91. Tom Waits – Pasties and a G-String

92. David Bowie – Lady Grinning Soul 

93. Prince – Darling Nikki  94. Prince – Cream 

95. The Rolling Stones – Stray Cat Blues

96. George Michael – I Want Your Sex  

97. Serge Gainsbourg & Jane Birkin – Je T’aime… Moi Non Plus 

98. Frankie Goes to Hollywood – Relax  

99. Soft Cell – Sex Dwarf

100. Grace Jones – Pull Up to the Bumper  

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